Le persone che voglio io sono lontane circa settecentomila iarde, trecento anni luce, dodici milioni di vasche rana, fantastigliardi di circumnavigazioni del tunnel di neutrini, quello che dal Gran Sasso arriva in Svizzera, se non sbaglio. È iniziato come la deriva dei continenti, una di quelle cose che segnano la storia, che i nostri figli leggeranno sui libri di scuola, questo distacco crudele e inevitabile di terre emerse che si allontanano. Uno rimane su una sponda, diciamo l’Africa, e uno in Brasile. Che ora si chiamano così, ma prima? Non si sa di preciso che dire. Ciao, sono qui, do due calci al pallone, guardo il mare, e tu? Tutto questo casino geodetico, lo so, è iniziato perché, quella volta che piangevi sul divano, me ne sono andato disprezzando il tuo dolore.
A pensarci adesso, mi sa che era meglio se restavo.
(foto di dybites)